Aida

La mia libertà venduta sul web

Il mio nome è Aida, vengo dalla Colombia. A 16 anni la mia famiglia non poteva più permettersi di mantenermi, eravamo talmente poveri che si faceva fatica a mangiare tutti i giorni.

E così, quando ho incontrato lui, ho creduto che tutto si sarebbe aggiustato, per la prima volta nella mia vita le cose sembravano più semplici.
Mi disse che mi avrebbe portato in Europa e che partire sarebbe stata la cosa migliore per tutti: una bocca in meno da sfamare per i miei genitori e per me la possibilità di studiare, di lavorare e magari guadagnare qualcosa per poterli un giorno aiutare.

Ma una volta arrivati in Europa ho scoperto una realtà diversa da quella che avevo immaginato: aveva messo le mie foto su un sito web per cercare clienti.
Mi guardava mentre ero con loro, guardava tutto: se usavo il preservativo o dovevo fare cose terribili. Ha preso i miei documenti, la mia identità, tutto.

Un giorno, mentre ero sola in casa, ho trovato il mio passaporto, avrei voluto prenderlo e fuggire via, ma la porta era chiusa a chiave, allora sono scappata saltando giù dalla finestra.
Quello che ho attraversato si è portato via pezzi interi della mia vita, della mia storia.

A volte mi sembra di non esistere più. L’unica cosa che mi resta di me è il mio nome, Aida.